
Ad oggi non è venuto nulla a galla, ma Masiello ha fatto delle ammissioni, segnalate in una lettera ai magistrati pugliesi e a quelli di Cremona (su Bari-Roma): “Iacovelli mi suggeriva di agire”. E c’è un’intercettazione in cui si parla di pilotare Milan-Bari.
La stagione in questione è quella conclusasi neanche un anno fa, il 2010-2011: dalle carte sotto la lente d’ingrandimento nell’inchiesta che ha portato in carcere Andrea Masiello, si evidenziano molte novità. L’ex capitano del Bari, ora all’Atalanta, ha parlato di altre tre partite della passata Serie A che sarebbero state oggetto del tentativo di manipolazione da parte dell’ex capitano del Bari e del suo entourage di presunti amici, in aggiunta alle sei già inquadrate. E ci sarebbero anche Milan e Roma fra le squadre chiamate in causa, tuttavia si parla per ora solo di ipotesi. Gli investigatori e gli inquirenti baresi che indagano sul calcioscommesse hanno parecchia carne al fuoco e sono alla ricerca di riscontri concreti.
LA LETTERA — I dubbi emergono da una lettera che il Procuratore di Bari Antonio Laudati ha trasmesso al capo della Procura di Cremona Roberto Di Martino, il 9 febbraio, richiedendo il fascicolo che riguarda il tuttofare del Bari Angelo Iacovelli, sul quale stava già indagando la procura pugliese prima dell’arresto avvenuto proprio nella città lombarda. Il testo recita: “Questo ufficio sta procedendo nei confronti di Iacovelli Angelo, Masiello Andrea, Rossi Marco, Parisi Alessandro e Bentivoglio Simone per il reato di associazione a delinquere finalizzata a frodi sportive commesse in questo distretto e collegate alle partite di calcio di Serie A della stagione 2010-2011: Milan-Bari (1-1) del 13 marzo 2011, Bari-Chievo (1-2) del 20 marzo 2011, Bari-Sampdoria (0-1) del 23 aprile 2011; Bari-Roma (2-3) del 1 maggio 2011, Palermo-Bari (2-1) del 7 maggio 2011″.
GLI ATTI — Le partite del Bari con Palermo e Sampdoria erano già citate nell’ordinanza di custodia cautelare di Masiello e c’è anche un riferimento per Parma-Bari del 3 aprile 2011 che lo stesso Masiello fa, in un interrogatorio riportato nell’informativa dei carabinieri che completa gli atti: “C’è stato un episodio a fine partita, una rissa nel sottopassaggio, in pratica i giocatori del Parma, Morrone e Pavarini, accusarono Marco Rossi di non essere stato diciamo così… si sentiva accusato di non essere un professionista”. Gli accertamenti sono ancora in corso e negli allegati all’inchiesta sono in ogni caso diversi i riferimenti, come la telefonata tra l’ex calciatore Antonio Bellavista (arrestato dalla procura di Cremona e indagato a Bari) ed un uomo non meglio identificato, intercettata l’11 marzo 2011. Gli atti dicono che “i due si confrontano in merito alla loro attività già effettuata, avente ad oggetto l’aver contattato i giocatori del Bari per pilotare il risultato finale di Milan-Bari“.
Insomma, tra dubbi e loschi figuri del nostro calcio, lo sport cerca di sopravvivere cercando per se stesso una parvenza di candore che, forse, non è mai realmente esistita.